L'antica Bordenacium

Il villaggio di Bordenacium

Bordenacium è uno dei quattro villaggi cremaschi citati nei documenti antichi oggi totalmente scomparsi: gli altri erano il Cantuello presso Ricengo, Albinengum presso Sergnano e il borgo di Piazzano (tra Rubbiano e Casaletto Ceredano), ancora esistente nel XVIII secolo.

La prima conoscenza diretta è in un'opera di Ludovico Muratori, nella quale si riporta un diploma di Enrico IV che divide l'Insula Fulcheria in tre settori: in quello denominato “Regione Vapria” sono citate le seguenti località: Cremosanus, Trescore, Casaletum, Bordenacium, Quintanum, Pieranega, Torlino.

Collocazione ed etimologia

Le sue origini potrebbero essere tardo-romane e la prova sarebbe il ritrovamento di reperti databili al IV secolo rinvenuti presso l'oratorio di sant'Ippolito. È nei dintorni di questa chiesa, quindi, che va individuata la collocazione del villaggio.

Vi sono, inoltre, ulteriori indizi quali i nomi dei campi a occidente di sant'Ippolito chiamati Bornazzo o le Bornaci.

Quanto all'origine del nome, la prima parte parrebbe ascriversi ad una radice germanica, bort, ad indicare un bordo sporgente, una riva. Ma su quale corso d'acqua? Proprio nei pressi sorge la roggia Navicella, un corso sicuramente di origini naturali: il nome di Bordenacium potrebbe quindi essere sintetizzato in villaggio sul bordo del Naucium (Navazzo?), individuando in tal modo una denominazione arcaica della roggia Navicella.

Infine, va segnalato che il culto di sant'Ippolito è molto antico: Ippolito fu un martire romano e la sua venerazione potrebbe essere giunta nel cremasco dai legionari qui inviati per arrestare le invasioni alemanne. Anche questo parrebbe un indizio sull'origine tardo-romana del villaggio.

Scomparsa

I motivi della scomparsa del villaggio non sono noti; i documenti in merito sono scarsi: la località viene citata successivamente nel 1412 e, per l'ultima volta, nel 1509. Pestilenze, malattie, guerre, tragedie o prevalenza economica dei borghi circostanti? Tutte le ipotesi rimangono aperte.

Fonti

  • Angelo Zavaglio, Terre nostre, ristampa, Arti grafiche cremasche, Crema, 1980.
  • Mario Perolini, Crema e il suo territorio, Tipografia Padana, Cremona, 1982.
  • Don Costante Letterini, Quintano, tipografia Locatelli, Crema, 1990.
 Ultimo aggiornamento: 11/05/2019
Estratto dallacarta IGMI 1:25.000Estratto dalla carta IGMI in scala 1:25.000 con l'ubicazione dei terreni denominati "Bornaci"


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